Perchè istituire scuole Montessori

02.06.2014 17:03

PERCHÉ ISTITUIRE SEZIONI O CLASSI
SECONDO IL METODO DI DIFFERENZIAZIONE DIDATTICA MONTESSORI
NELLE SCUOLE STATALI DI SESTO SAN GIOVANNI

1. Nell’ambito degli istituti comprensivi, accresciuti per effetto dei recenti processi di ridimensionamento, l’istituzione di sezioni e classi che applicano il metodo Montessori offre la possibilità di progettare un curricolo coerente e unitario dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado e l’occasione per integrare, attraverso il confronto sul metodo e la sua sperimentazione, le diverse professionalità presenti nel corpo docente.


 

Le nuove Indicazioni nazionali invitano, infatti, a cogliere le opportunità offerte dagli istituti comprensivi per l’affermazione di una scuola unitaria di base.

L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione.” D.M. 16 novembre 2012 n. 254, Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, p. 18

La generalizzazione degli istituti comprensivi, che riuniscono scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base che prenda in carico i bambini dall’età di tre anni e li guidi fino al termine del primo ciclo di istruzione e che sia capace di riportare i molti apprendimenti che il mondo oggi offre entro un unico percorso strutturante.” D.M. 16 novembre 2012 n. 254, Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, p. 15

Al tempo stesso, la rinnovata convenzione tra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Opera Nazionale Montessori, sottoscritta il 1° agosto 2013, apre per la prima volta alla possibilità di sperimentazioni riconosciute del metodo Montessori nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, secondo una tendenza in corso anche in altri Paesi europei.

L’Opera Nazionale Montessori e il Ministero potranno [...] mettere allo studio sperimentazioni, da attuarsi ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. 275/99, nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado e/o progetti didattici riguardanti ambiti disciplinari di particolare interesse.” Convenzione MIUR – ONM, Roma – 1° agosto 2013, art. 4.

2. In conformità ai principi della libertà di insegnamento e dell’autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni nazionali affidano alle scuole la “progettazione curricolare”, ossia l’elaborazione di “specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione”, sviluppando e organizzando “ricerca ed innovazione educativa. Le Indicazioni offrono il “quadro di riferimento”, di cui costituiscono elemento vincolante i “traguardi formativi” ossia – in una progressione dal generale al particolare – il “profilo dello studente”, i “traguardi per lo sviluppo delle competenze”, gli “obiettivi di apprendimento specifici”.

L’istituzione di sezioni e classi che applicano il metodo Montessori offre una valida quanto preziosa opportunità di ricerca ed innovazione educativa, la cui coerenza con i traguardi formativi delle Indicazioni nazionali ripropone la sorprendente attualità di un “metodo” intrapreso più di un secolo fa e ancora oggi diffuso e apprezzato in tutto il mondo.

Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale.
Il curricolo d’istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa.
Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.”D.M. 16 novembre 2012 n. 254, Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, p. 17

3. L’istituzione di sezioni e classi che applicano il metodo Montessori nella scuola statale contribuisce all’arricchimento dell’offerta formativa in un’ottica di pluralismo metodologico e culturale accessibile a tutti, che l’attuazione del principio dell’autonomia, su cui è incardinato il nostro sistema scolastico nazionale, avrebbe dovuto favorire, ma che è invece rimasto consegnato all’iniziativa privata.
Nonostante l’autonomia e nonostante il riconoscimento del metodo da parte del MIUR, la frequentazione di una scuola Montessori risulta pressoché preclusa ai bambini di Sesto San Giovanni, comportando, oltre al pagamento di impegnative rette, anche un lungo e difficilmente praticabile spostamento giornaliero verso il Comune di Milano.

4. La presenza a Milano di una storica esperienza di scuola primaria statale ad indirizzo didattico differenziato secondo il metodo Montessori – presso l’Istituto Comprensivo “Riccardo Massa” nel quartiere Gallaratese – rappresenta un esempio incoraggiante per la comprovata qualità della proposta educativa e un valido elemento di confronto e di possibile collaborazione.

5. La recente attivazione del Master universitario di II livello “Il Metodo Montessori: prospettive verso il futuro” presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca, con l’obiettivo di formare docenti specializzati nella differenziazione didattica Montessori, secondo i due indirizzi della scuola dell’infanzia e della scuola primaria – mostra il rinnovato interesse della comunità scientifica per questo approccio pedagogico e la possibilità, per le scuole di Sesto San Giovanni che attivassero una sezione o classe ad indirizzo didattico differenziato, di avvalersi della collaborazione, in termini di ricerca e di sperimentazione, del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dell’ateneo che sul nostro territorio insiste.

6. L’istituzione di sezioni e classi che applicano il metodo Montessori a Sesto San Giovanni consente di riprendere il filo rosso di un aspetto singolare della storia locale: l’applicazione del metodo Montessori nelle scuole aziendali delle A.F.L. Falck S.p.A., a partire dai primi anni Cinquanta fino alla loro dismissione; consente cioè di rivitalizzare un’esperienza che ha ancora senso – e forse un rinnovato senso – ma che ha semplicemente perso il sostegno materiale che la rese possibile: la politica sociale di una delle più grandi aziende dell’epoca.
Quest’esperienza costituisce un tratto dell’identità culturale del territorio la cui storia non è ancora stata scritta; ha lasciato tracce diffuse nella memoria di tanti nostri concittadini, che ancora attende di essere testimoniata. Preservare l’identità del nostro territorio non significa solo far opera di “museificazione” e “riconversione”, ma anche consentire la sopravvivenza e la continuità di ciò che di buono la locale storia industriale – per altri versi sofferta, come universalmente è la storia del mondo operaio – ha portato alla vita sociale e culturale della sua gente.
Per queste ragioni, l’istituzione di sezioni e classi che applicano il metodo Montessori nelle scuole statali di Sesto San Giovanni potrebbe giovarsi di feconde sinergie con gli Enti locali e l’imprenditoria storica del territorio e contribuire a sostenere la candidatura di Sesto San Giovanni a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

7. Come è noto, la pedagogia montessoriana si è, nell’arco di un secolo, propagata in tutto il mondo, varcando i confini segnati dalle differenze culturali e religiose ed è, ancora oggi, assai più vitale e diffusa all’estero che in Italia.

La diffusione vastissima del nostro metodo, che ha informato scuole di ogni nazione, tra razze le più diverse di costumi e di civiltà, ha dimostrato l’universalità di un dissidio tra adulto e bambino, che pone l’uomo, fin dalla nascita, in uno stato di oppressione, tanto più pericolosa, quanto più è inconscia. E nelle civiltà considerate superiori, come la nostra, il dissidio si acutizza per la difficoltà dell’esistenza sociale e per il più evidente allontanamento dalla vita naturale e dalla libertà di azione” Maria Montessori, Il bambino in famiglia

Maria Montessori è universalmente celebrata quale straordinaria figura di donna e di scienziata. Ella ha “osservato” il bambino alla ricerca dell’originaria natura dell’uomo, ha “liberato” il bambino in quanto “padre dell’uomo”, per il pieno sviluppo del “potenziale umano” e per la costruzione di un “mondo nuovo”, un mondo di pace.
La presenza nel nostro territorio di scuole legate al nome e all’opera di Maria Montessori, costituisce un valore culturale intrinseco e, insieme, un atto di impegno civile.

Fonte: montessoriasesto.wordpress.com/perche-scegliere-una-scuola-montessori/

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