Quanti compiti???? Tantissimi!!!!

Sui compiti a casa è guerra aperta. Il fatto è che nessuno sa o osa quantificare il "troppo" e quei benedetti obiettivi sono così lontani sino a perderli di vista.

I compiti servono per "memorizzare", "applicare" le nozioni apprese a scuola e per migliorare e prolungare i tempi ed i livelli di attenzione e concentrazione. Il bambino deve arrivare ad un punto di stanchezza "minimo", non svenire o ammalarsi. E poi ci sono le competenze...

 

Come non si fa: il nostro fallimento in terza primaria.

Samuele entrava a scuola alle 8.30 ed usciva alle 16.30, lunedì e mercoledì sport, martedì catechismo e giovedì sedute legopediche. Tutto imposto da medici e società. A casa alle 18/18.30, cena alle 19, poi compiti. Quel terzo anno non mancava proprio nulla.

Matematica: dieci addizioni, dieci sottrazioni, dieci moltiplicazioni, quattro problemi. Questo è il caso con meno compiti. Iniziammo alle 20.30 circa, Samuele era già stanco, aveva otto anni, non aveva avuto il tempo di giocare, aveva studiato circa sette ore già a scuola.

Io ero scettica e contrariata ma avevo fiducia negli insegnanti e almeno dovevamo provarci. Samu sin dal primo esercizio sbagliava a mettere in colonna, i numeri erano indecifrabili, faceva confusione tra i segni. Ci facemmo coraggio, lo seguivo passo passo, ancora un po' sino al punto di non ritorno: non collaborava più. Non sapeva fare più le cose che aveva imparato benissimo e le confondeva, tirava a indovinare. Lavoro inutile se deve fare male. Ok mi sostituii a lui. "Allora amore io scriverò per te. Dimmi cosa...". Andammo avanti ancora un po', stropicciava gli occhi arrossati, non capiva il problema e non è da lui. Sapevo bene che era inutile continuare, erano le 22 e Samuele doveva dormire nove ore invece di dieci.

Manifestai a scuola le mie perplessità senza risultati, ero sola contro il mondo. Ne parlai allora con la neuropsichiatra che sinteticamente mi disse che studiare a casa dopo otto ore di scuola per non più di mezz'ora al giorno per RIPETERE i concetti appresi, era più che sufficiente. Ok una precisazione interessante e che condivido ma... lungi dell'essere mezz'ora e poi che Samu iniziasse a studiare alle 17 o fosse costretto alle 20, era probabilmente ininfluente ma non per me. Le cose non cambiarono e fummo costretti ad usare la strategia del "prendere per i fondelli" cioè i compiti li facevo io. Pessimo insegnamento da parte mia, lo so. Non ho saputo gestire il muro di gomma che ho incontrato a scuola.  Andammo avanti e tirammo a campare sino a Natale. Samuele era stanco, non apprendeva più, neanche al mattino. Notai durante la festa a scuola che anche gli altri bambini erano sfiniti.

Di solito questa stanchezza è sentita a maggio, aprile per i più piccoli. Quell' anno scolastico, Samuele non imparò nulla. A casa dovevo rispiegargli tutto e parlarne insieme. Mi rassegnai quando io stessa cominciai a star male. Sui libri tutte le sere dalle 22 sino a mezzanotte. Mi dividevo tra Samu e Alice. Quando cominciai ad avvertire malesseri, mi fermai. Ero troppo importante per la mia famiglia ed ammalarmi per i compiti proprio no. Cosa avrebbe ricordato mio figlio della sua infanzia? Scuola e compiti? E il gioco?

Cambiai strategia: da gennaio in poi, i compiti non si facevano più. Giustifiche tutti i giorni. Rallentarono anche i maestri, il disagio investì 14 famiglie su 19 e dovettero adeguarsi.

"Mamma cosa siamo schiavi?" aveva perfettamente ragione. Chiunque lavora circa 8 ore al giorno non si porta il lavoro a casa. Sino alle 22? Caspita io non studiavo così tanto neanche alla Università. Otto ore di studio è molto impegnativo. Da studentessa adulta mi fermavo quando non capivo più nulla. Diciamo che otto/nove ore di studio è una stima realistica, vissuta all'Università. Ripeto, per una studentessa alle superiori/Università.

Allora proviamo a fare una stima di massima:

 

SCUOLA PRIMARIA 8.30/16.30 orario scolastico; a casa MAX mezz'ora di RIPASSO in previsione di una interrogazione, una verifica. Nel weekend un giorno per i compiti (max 6/8 ore) ed un giorno di completo riposo. Eventualmente la sera di domenica, prima di andare a letto un RIPASSO di 5 minuti.

 

In quinta primaria, ottobre, Samuele in 4 ore il sabato mattina ha fatto:

9 es. di matematica + 20 min pausa

5 es. di grammatica (tra cui 7 frasi col pronome possessivo) + 15 min pausa

14 domande di scienze

e domenica ha ripetuto le scienze e la poesia.

Se avesse avuto anche geografia, geometria, storia e inglese, avrebbe studiato il possibile entro 4 ore (delle 8 in totale).

Quindi un tempo max lo possiamo quantificare ma il carico di lavoro che può svolgere, dipende dal bambino, dal metodo di studio, dai livelli e tempi di concentrazione e attenzione. Samu è allenato e compensato bene quindi i parametri sono per noi realistici/ammissibili.

 

Bene ora che abbiamo puntualizzato due tre cosette non dimentichiamo il giusto peso delle cose: La scuola è importante, vivere lo è di più. Allora giochi, amici, spazio per tutto e tutti.

 

... e lo dice anche la legge:

 

CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL'INFANZIA

L'art. 31 sancisce:
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo
libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua
età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
1.
Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di
partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano
l'organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati
di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.


Inoltre la circolare ministeriale 177, esprime chiaramente le ragioni sin qui esposte.

 

MammaMary