Circolare Ministeriale 177: compiti e festività
Circolare Ministeriale 20 febbraio 1964, n. 62
Prot. n. 50599/213
Oggetto: Compiti scolastici da svolgere a casa e in classe
Da più parti è stato segnalato al Ministero che in talune scuole secondarie gli alunni sarebbero sottoposti ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa.
Premesso che tali segnalazioni in molti casi non corrispondono a situazioni di effettivo disagio, si ritiene tuttavia opportuno richiamare l'attenzione dei Capi d'istituto e degli insegnanti affinché l'inconveniente lamentato non abbia in alcun caso a verificarsi e soprattutto non abbia ad assumere aspetti di sistematicità.
Non occorre qui ricordare come alla formazione culturale dell'alunno debbano concorrere sia l'azione didattica, attuata nella più viva collaborazione tra docente e discenti, sia il ripensamento individuale realizzato con lavoro personale dell'alunno a casa. Ma di questi due momenti della preparazione culturale il primo è quello che più profondamente e durevolmente incide nello spirito dell'alunno; se esso difetta, difficilmente l'altro momento potrà consentirne un integrale recupero.
Né, d'altra parte, è necessario insistere sulle ovvie considerazioni che il costringere i giovani ad aggiungere alle quattro o cinque ore di scuola altrettante, o anche più, ore di studio individuale a casa, oltre agli eventuali riflessi dannosi sotto il profilo igienico, contribuisce a determinare una preparazione lacunosa - per le scelte inevitabili che i giovani sono indotti di volta in volta a fare, quando non possono fronteggiare l'intero sovraccarico - e precaria, per l'impossibilità di una serena e approfondita maturazione delle conoscenze.
Sarà, quindi, cura dei Capi d'istituto richiamare l'attenzione degli insegnanti su queste considerazioni e sulla opportunità che i docenti procedano preventivamente, anche con riunioni del Consiglio di classe, ad opportune intese e stabiliscano adeguate misure volte ad evitare che gli impegni di studio a casa siano inegualmente distribuiti e concentrati pesantemente in alcuni giorni della settimana.
Quanto qui è stato detto si riferisce in modo speciale alle scuole secondarie superiori, poiché particolarmente nella nuova scuola media dell'obbligo, per la impostazione sua stessa, già illustrata nei documenti ufficiali, ogni sovraccarico di compiti per casa è naturalmente escluso.
L'esigenza di dosare opportunamente il lavoro scolastico non concerne soltanto i compiti da eseguire a casa, ma anche quelli da eseguire in classe, allo svolgimento dei quali un malinteso rispetto degli orari prestabiliti induce talvolta il docente a non attribuire il tempo necessario. Tali compiti sono in effetti particolari forme di lavoro individuale indispensabili per la formulazione di quei giudizi, che la scuola deve pur esprimere. Se le norme e la logica stessa di una prova scritta indicano un certo tempo come necessario perché la meditazione individuale possa dare risultati capaci di orientare efficacemente un giudizio, il costringere quella prova in un tempo inferiore vale a renderla inidonea. Anche per la situazione qui prospettata molte difficoltà possono essere superate mediante opportune intese tra i docenti, solleciti non solo delle proprie discipline, ma più ancora della totalità dell'opera educativa, la quale non può non essere facilitata anche da un giusto coordinamento.