Il metodo Tomatis è una rieducazione dell’ascolto messa a punto dal dr. Alfred Tomatis Il metodo si è dimostrato essere di grande utilità in molte problematiche dove la funzione d’ascolto è coinvolta.
Esso si rivela molto utile anche in assenza di particolari problemi, aiutando la persona a migliorare o far emergere potenzialità sottoutilizzate o inespresse.
Il metodo viene utilizzato per aiutare:
Deficit di attenzione e concentrazione (ADD e iperattività)
Coordinazione e sviluppo psicomotorio
Difficoltà nell’interazione sociale e insicurezza
Difficoltà di lettura ed espressione orale e scritta
Ritardo nello sviluppo del linguaggio
Autismo
Disturbo pervasivo dello sviluppo
Sindrome di Down
Sordità psicologica
Inoltre esso viene applicato con successo per:
Integrazione audiovocale nell’apprendimento di lingue straniere (memoria uditiva, pronuncia e facilitazione della fluidità verbale)
Miglioramento dell’ascolto personale, della comunicazione e dell’apprendimento strategico (lavorare meglio in gruppo, migliore coscienza personale e sociale, migliorare i propri modelli di interazione sociale)
Sviluppo della voce (effetto Tomatis) e del controllo corporeo in professionisti della voce quali cantanti, attori, avvocati, speakers radiofonici e televisivi, doppiatori
Affinamento audiomotorio per musicisti che desiderano migliorare le loro capacità di utilizzo del corpo nel controllo dello strumento (training cocleo-vestibolare)
Sviluppo delle abilità motorie di alto livello (atleti, pattinatori, tennisti, ginnasti, sciatori, etc.)
Rilassamento e attenuazione dello stress.
Ridinamizzare la persona anziana
Accompagnare musicalmente la gravidanza e preparare al parto
Effettuare un percorso di crescita personale ripercorrendo le tappe dello sviluppo dell’ascolto
Il Metodo Tomatis, o metodo audio-psico-fonologico, è stato ideato dal prof. Alfred Tomatis, otorinolaringoiatra e chirurgo, nato a Nízza nel 1920 da genitori italiani. Fin dal 1945 i1 prof. Tomatis ha dedicato la sua vita, prima in Francia, poi all’estero (Canada, Stati Uniti, Europa, dove le sue teorie e le loro applicazioni sono ampiamente diffuse), alle ricerche sull'audizione, sul linguaggio e la comunicazione, evidenziando così la relazione esistente tra orecchio, linguaggio e psiche.
Il prof. Tomatis condusse le sue ricerche dapprima nel laboratorio di audiologia dell'Aeronautica Francese e successivamente nel suo centro di audiologia medica. Analizzando un campione di soggetti che svolgevano le proprie attività lavorative in ambienti particolarmente rumorosi (banco di prova per motori a reazione, banco di prova per motori a scoppio, ribattitura di lamiere in cantieri navali, martello pneumatico, ecc.), osservò che le frequenze dei suoni che l’orecchio non riusciva a percepire, erano le stesse che la voce non riusciva a emettere.
Proseguendo le sue ricerche su un campione di soggetti più grande e variegato (tra cui anche i cantanti),Tomatis dedusse che questa era una caratteristica generale valida per qualsiasi soggetto: la persona non è in grado di riprodurre con la voce quelle frequenze che non è in grado di udire. Inoltre, in laboratorio venne provato che ogni modificazione dello schema uditivo comportava una modificazione dello schema vocale: questo venne chiamato "Effetto Tomatis". A partire da questa intuizione il Prof. Tomatis portò avanti le sue ricerche su un piano multidisciplinare, avvalendosi di studi di audiologia, fonologia e psicologia. Nacque i1 metodo audio-psico-fonologico o metodo Tomatis, presentato poi a1l'Accademia delle Scienze e all'Accademia di Medicina di Parigi (1957-1960).
II metodo Tomatis è una tecnica di stimolazione sonora e un intervento pedagogico col fine di migliorare il funzionamento dell'orecchio, la comunicazione verbale, il desiderio di comunicare e imparare, la consapevolezza dell'immagine corporea, il controllo audiovocale e quello motorio.
Il bilancio iniziale viene effettuato da un terapista dell'ascolto formato sotto la supervisione del prof. Alfred Tomatis. Il bilancio prevede dei test d’ascolto, di dominanza laterale e dei disegni di figure integrati da un’anamnesi personale.
L'orecchio umano ha la capacità di svolgere, normalmente, le seguenti funzioni:
1) Percepire i suoni
2) Elaborare i suoni senza distorsione
3) Distinguere suoni alti e bassi
4) Percepire 1'origine spaziale dei suoni
5) Prestare attenzione ai suoni che si vogliono ascoltare ed evitare quelli che non si vogliono
ascoltare (concentrazione)
6) Trasmettere energia al cervello tramite il segnale nervoso del suono (ricarica corticale)
7) Integrare e coordinare le informazioni provenienti dai movimenti dei muscoli
8) Mantenere 1'equilibrio e il rapporto con la gravità
9) Stimolare e mantenere 1'equilibrio neurovegetativo
10) Controllare la fonazione
11) Controllare l'abilità musicale
Queste funzioni possono essere alterate a qualsiasi età a causa di incidenti, malattie o traumi emotivi. Attraverso l'uso delle tecniche sviluppate dal dr. Alfred Tomatis è possibile ridare all'orecchio la sua efficienza essenziale, quando la causa non è conduttiva o un danno sensoneurale. Spesso quello che sembra essere una difficoltà organica o sensoneurale è, almeno in parte, dovuto ad uno scarso funzionamento, ritardato sviluppo o a cause emozionali. A questo cattivo utilizzo dell’orecchio possono conseguire difficoltà d’apprendimento, mancanza di motivazione ed anche depressione.
Un orecchio che funziona bene è descritto come un orecchio che ascolta bene, che può in pratica concentrarsi tra tutti i suoni della gamma dell'udibile, su quelli che vuole ascoltare e tagliare fuori, momentaneamente, quelli che non interessano; esso può percepire ed analizzare ogni parte dello spettro sonoro con il massimo di velocità e precisione e integrare i movimenti muscolari che riceve da tutto il corpo.
Un buon orecchio ha la sua controparte in una voce di buona qualità e tonalità. Vale a dire una buona voce riflette un buon orecchio. Noi ascoltiamo, parliamo, cantiamo, leggiamo, scriviamo e impariamo con il nostro orecchio.
Il bilancio iniziale di ascolto identifica le capacità funzionali dell'orecchio diagnosticandone forze e debolezze. Il test di ascolto fornisce una comparazione dell'ascolto della persona con un orecchio ideale ben funzionante basata sui seguenti requisiti:
1) una soglia d'udibilità dentro la norma;
2)una selettività uditiva aperta per 1'analisi e la comparazione dei suoni per determinare la loro differenza l'uno dall'altro e la direzione di questa differenza (toni più alti e toni più bassi);
3) una precisa spazializzazione dei suoni per l'identificazione della direzione della sorgente sonora; 4) una curva d'ascolto ascendente fino a 3000-4000 Hz con una stabilizzazione a questo livello e una leggera caduta nelle frequenze più alte, per permettere una più facile discriminazione fra i suoni;
5) un'attenzione maggiore ai suoni che si vogliono ascoltare rispetto agli altri;
6) uniformità di ricezione e un'assenza di distorsione nella curva di risposta dell'orecchio;
7) un equilibrio tra conduzione ossea e conduzione aerea in ogni orecchio e tra i due orecchi;
8) una dominanza audiovocale destra per un controllo neurologicamente efficiente dell'analisi del
suono direttamente dall'orecchio destro al centro del linguaggio dell'emisfero sinistro;
9) integrazione vestibolare delle informazioni muscolari e sensorie per un effettivo controllo
motorio;
10) percezione dei suoni ad alta frequenza per energizzare e ricaricare il cervello.
Il venir meno di uno o più di questi parametri produce una percezione disarmonica che si traduce in un ascolto non equilibrato e, di conseguenza, in un cattivo apprendimento e insicurezza.
Secondo Tomatis, un problema di ascolto che non è il risultato di una causa organica generalmente ha un'origine psicologica. In migliaia di casi studiati il dr. Tomatis ha osservato che molti pazienti raccontavano di situazioni nei primi anni di vita in cui rifiutavano di accettare certi stimoli provenienti dall'ambiente, più particolarmente quelli del linguaggio parlato. Situazioni di trauma emotivo, a volte accompagnate da un trauma fisico, portavano all'esclusione delle informazioni per proteggersi. Chiudersi all'informazione sonora è di fatto possibile. A livello fisiologico questo si manifesta con un rilassamento dei muscoli dell'orecchio medio. Questo stato di flaccidità, simile alla chiusura delle palpebre per l'occhio, impedisce considerevolmente il passaggio del suono, senza per questo la persona diventare sorda. Sfortunatamente non è così facile per 1'orecchio, come lo è per l'occhio, aprirsi di nuovo. I muscoli dell'orecchio medio rimasti inattivi per molto tempo hanno perso la loro tonicità. I suoni sono percepiti in maniera imprecisa e, come risultato, sono analizzati in maniera non corretta: in altre parole 1'ascolto è impedito.
Al fine di aiutare 1'orecchio umano a stabilire o ristabilire il suo pieno potenziale, il dr. Tomatis ha sviluppato un metodo di rieducazione all'ascolto che utilizza musiche elaborate da una speciale apparecchiatura chiamata Orecchio Elettronico.
L'aumentata ricarica corticale risultante dall'ascolto di musica ricca in alte frequenze si traduce in un aumento della motivazione personale, maggiore facilità nel lavoro, un abbassamento del livello di fatica, un accresciuto senso di vitalità, un miglioramento dell'attenzione, concentrazione e memoria, e minore bisogno di sonno nel caso la persona tende a compensare il calo di energia dormendo molto.
Tutti questi fattori, ma soprattutto 1'accresciuta capacità di concentrazione e memoria, possono aiutare considerevolmente la persona a migliorare la comunicazione e 1'apprendimento.
fonte: www.edscuola.it/archivio/stranieri/metodo_tomatis.htm
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